venerdì 28 gennaio 2011

Ai 100 anni!



Le regole d’oro per cambiare il proprio approccio con l’esistenza sono sette:
1. Sfogliando una rivista o un giornale, si deve scegliere di soffermarsi sulle notizie a carattere positivo (come ricerche sulla salute, eventi positivi e vicende a lieto fine) anziché su notizie di cronaca o di politica;
2. In un giorno, per tre volte, occorre fare esercizi di mimica facciale sorridendo sette volte, in quanto la muscolatura del volto improntata al sorriso rinvia segnali al cervello che rimandano a schemi automatici riferiti a situazioni piacevoli;
3. Due volte al giorno, va effettuata una respirazione diaframmatica, respirando profondamente per due minuti, mantenendo ferma la gabbia toracica e gonfiando e sgonfiando solo la pancia;
4. E’ opportuno cercare occupazioni che consentono di stare con altre persone, con le quali condividere scopi e obiettivi;
5. A fine giornata, serve ripensare a due eventi positivi che si sono vissuti/osservati nel corso della stessa;
6. Durante la conversazione, bisogna evitare le espressioni lamentose e limitare i “no” e le parole negative e svalutative (come “non posso”, nessuno, pochino, minutino, attimino o mai), preferendo termini possibilistici (“mi piacerebbe farlo”, “valuterò le possibilità”, “è un compito che rientra nelle faccende delegate ad altri”,  “alcune persone fanno”, ”a breve sarò da Lei”);
7. E’ indispensabile decidere di voler cambiare!


Il mio futuro considera quale sarà il mio prossimo pasto; spingermi oltre è fatica sprecata.

1 commento:

  1. Essere positivi, sorridere molto, fare risate gustose a cuore aperto sono tutte cose belle e buone per la salute. Non dimentichiamo tutte le altre emozioni che fanno parte del nostro essere. Anche la gioia puo' far piangere. Le lacrime hanno la loro funzione. Bisogna sempre guardare in su', mai in giu'. Rivolgersi sempre alla fede e la speranza del benessere fisico e mentale. Bisogna saper apprezzare il dono della vita che abbiamo. Per me e' l'apprezzamento della vita che da' felicita', non cio' che si vede o si sente.

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