lunedì 18 aprile 2011

Con Giuliano

Pensieri sciolti con l'amico poeta Giuliano Malaguti:

Da Giuliano:


vecchie ville normanne
tra orti di meli
erba sabbia acqua ...

cielo panna celeste
azzurro lapislazzuli turchino
celeste panna latte


Ciao Mario è una poesia del mio poeta preferito PAOLO RUFFILLI di Treviso Via Serena- conosci?

Mario: ciao Giuliano, non conoscevo Paolo Ruffilli fino a un'ora fa. Ora, grazie a te, e alla facilità della ricerca in internet, ho appena apportato un modesto sollievo alla mia grassa ignoranza. Resto, apprezza la mia sincerità, in un difficile rapporto verso la poesia.
Ho letto e perfino ascoltato alcune poesie di Paolo Ruffilli. Parole in successione e, ancora, nessun altro apporto alla mia disponibilità di ascoltare, e capire.
La poesia. Parole in successione / e, ancora, nessun altro apporto / alla mia disponibiità / di ascoltare, e capire.
Il poeta. Attende / il mio sentire / attratto dal suo scandire / parole in fila.
Considera. Ho sofferto due espressioni, maturate dentro, come per urlare: non capisco!
Questa pagina è frutto di una ricerca, non di ieri, neppure compiuta, con lo strumento della pittura: un battere di pennello dopo l'altro, un formare di accostamenti di colori, puri, accostati sapendo o decidendo di fermarmi, quando decido, e mi piace di più. Ora cosa provo?
Se non pretendi dalla qualità dell'immagine, ingrandiscila, e potrai seguire il percorso colore-pennellata. E a questo punto? Cosa resta per me? Ho trasmesso qualcosa a chi guarda? Adesso! E se ritorni ad osservare in altro momento?
Giuliano: credo che la poesia e la pittura si fanno per sé ... gli altri vengono dopo ... è un bisogno una ricerca dentro di sé - che vada a buon fine non si sa.
Mario: Convengo. Ogni forma di espressione esprime una personale ricerca interiore. Se raggiunge anche il bisogno di esternazione, subentra il confronto e, ancora prima, l'accettazione.
Sono un fotografo "istintivo" nel senso che vedo e fisso senza altro proposito o cura per la tecnica. Questa mattina ho messo in fila le ultime foto in un filmato e qui emerge quanto sarebbe necessario possedere la tecnica. Non intendo farmi limitare dalla tecnica che è mestiere, quindi pratica, allora acquisizione che arriverà, mentre il piacere del fare, adesso, è l'impiego del mio tempo. Divertimento.



Giuliano: Mario è stato un cammino molto rilassante... così mentre tutto sta cambiando perfettamente all'uomo non resta che cercare di fermare il particolare (la nuvola che sfalda, la piantina di leccio che nasce, le foglie mosse stella su stella... del liquidambra ecc.) così allora le relazioni e i discorsi vanno salvati con qualche parola che è la poesia... l'uomo è lì che sta andando provando di tenere la vita... che passa.

Mario: Ieri pomeriggio ho assistito a un appassionato discorrere tra due miei amici scrittori: Italo Facchinello e Lucio Polo, sul tema della fede e della fine della vita terrena. Sono entrambi ottantenni. Italo da credente si pone dubbi, Lucio si ostenta ateo. Avevamo appena ascoltato da loro letture dell'ultima loro prosa. Italo in particolare canta il suo paese natale con largo uso del dialetto. E' la conferma alla tua affermazione: tentiamo di tenera la vita. Italo dubita ma si appella a una forma di vita eterna, Lucio considera che con lui finisce il suo essere stato. Da psicologo racconta di essersi trovato più volte ad aiutare la dipartita di credenti. Misteri o umanità.
Mario: Da Ricci di mare di Rosa Antonucci: Si deve avere / un motivo per vivere, / per non lasciarsi andare, / per non allentare la presa / che ci tiene / attaccati alla vita. E ancora: Lascia uno spiraglio / ch'io possa entrare, / se hai bisogno di me / se credi, chiamami, / verrò.

Giuliano: tutte queste perplessità rendono la vita incredibilmente vaga... ad ogni pasqua mi piace questa figura del Cristo che entra in città osannato una speranza... "io sarò tra voi".

Mario: Ho appena finito di leggere la tua seconda raccolta di poesie "Il falconiere". Incuriosito ho dovuto cercare Petrus falconarius aliter dictus Pretrus dell'Astore accostandomi all'occitano. Io praticante di Interlingua e di recente di Romanica.

giovedì 14 aprile 2011

Reclus Malaguti


Lo scontro di classe di Reclus Malaguti - 1973 La Pietra - Milano.




Ho letto questo libro, ricercato tra le offerte dell'usato e lungamente atteso, con grande curiosità per il cognome dell'autore uguale al mio, per i luoghi prossimi a quelli della mia famiglia, per il titolo "Lo scontro di classe", perché avevo già letto una recensione su Reclus e perché mi veniva di recente segnalato da un amico in Facebook, Giuliano Malaguti, autore di poesie, nato a Sant'Agostino di Ferrara, luogo di provenienza di Pirantoni, mio avo.
Un giorno di molto tempo fa ho letto che un possibile significato del cognome Malaguti sia quello di chiodo acuto, nel senso di determinato, ostinato, cocciuto, capatosta o testa dura. Reclus e i membri della sua famiglia risultano essere dei capatosta dell'Emilia rossa che hanno conosciuto la miseria del 1900.
Reclus nato nel 1907 non si battezzò mai, lo fece nel 1923 suo fratello Guesde, come nel 1928 si battezzò mio padre Lino del 1914, sicuramente costretti al battesimo.
Ho letto il libro d'un fiato. I fatti di Reclus sono per me riferimenti ai miei Malaguti, forse meno determinati, ma conviventi un uguale tenore di vita.
Nel giugno 1940 mio padre, soldato in licenza, dovendo presentarsi al suo comando militare, volle che io fossi battezzato prima della sua partenza, il che avvenne nel mio secondo giorno di vita, nella chiesa di San Martino Urbano di Treviso.

Belle storie, neppure tanto lontane.

domenica 10 aprile 2011

Rosa Antonucci


Ho conosciuto alla Sala d'Arme di Porta Santi Quaranta di Treviso l'artista trevigiana Rosa Antonucci, ascoltando da lei stessa la presentazione delle sue opere presenti nelle mostra collettiva, ma soprattutto godendo il suo entusiasmo nel descrivere i suoi libri e nel recitare qualche suo verso.
"Chi meglio dello stesso poeta può recitare il suo verso che accompagna il suo dipinto o disegno?" Domanda alla quale ho risposto convenendo sullo stesso autore pittore e poeta che si esprime per lo stesso soggetto in forme diverse. L'illustratore deve interpretare l'espressione poetica, mentre il poeta-pittore si esprime con una variazione sullo stesso sentimento che ha raggiunto ed espresso.
Sto componendo questo post ascoltando il CD allegato a Ricci di Mare, un volumetto molto curato di 64 pagine, dal quale traggo:
Si deve avere
un motivo per vivere,
per non lasciarsi andare,
per non allentare la presa
che ci tiene
attaccati alla vita.
Avevo bisogno di questo incontro in questi giorni, strani nei sintomi nuovi che sicuramente devo alla mia stagione.
Oltre a Ricci di Mare ora posso leggere e ascoltare dalla voce dell'autrice l'opera di poesie Colori, immagini, voci, armonie edita nel 2005 da EurocromLibri, Zanotto Editore.
E per terzo libro Sotto la cenere, raccolta di storie confidate all'autrice da sconosciuti compagni di viaggio "consapevoli che non rivedranno mai più i loro occasionali ascoltatori, si sentono protagonisti e sono disposti a rivelare, tutto".
Anche questo terzo libro ha annesso il suo CD in cui l'autrice interpreta i suoi racconti.
Oggi grazie a Rosa Antonucci sto meglio. Ho ricevuto serenità.