venerdì 28 gennaio 2011

Ai 100 anni!



Le regole d’oro per cambiare il proprio approccio con l’esistenza sono sette:
1. Sfogliando una rivista o un giornale, si deve scegliere di soffermarsi sulle notizie a carattere positivo (come ricerche sulla salute, eventi positivi e vicende a lieto fine) anziché su notizie di cronaca o di politica;
2. In un giorno, per tre volte, occorre fare esercizi di mimica facciale sorridendo sette volte, in quanto la muscolatura del volto improntata al sorriso rinvia segnali al cervello che rimandano a schemi automatici riferiti a situazioni piacevoli;
3. Due volte al giorno, va effettuata una respirazione diaframmatica, respirando profondamente per due minuti, mantenendo ferma la gabbia toracica e gonfiando e sgonfiando solo la pancia;
4. E’ opportuno cercare occupazioni che consentono di stare con altre persone, con le quali condividere scopi e obiettivi;
5. A fine giornata, serve ripensare a due eventi positivi che si sono vissuti/osservati nel corso della stessa;
6. Durante la conversazione, bisogna evitare le espressioni lamentose e limitare i “no” e le parole negative e svalutative (come “non posso”, nessuno, pochino, minutino, attimino o mai), preferendo termini possibilistici (“mi piacerebbe farlo”, “valuterò le possibilità”, “è un compito che rientra nelle faccende delegate ad altri”,  “alcune persone fanno”, ”a breve sarò da Lei”);
7. E’ indispensabile decidere di voler cambiare!


Il mio futuro considera quale sarà il mio prossimo pasto; spingermi oltre è fatica sprecata.

mercoledì 19 gennaio 2011

San Mario

Mario, un nome che, da piccolo, mi lasciava alquanto indifferente.



Un giorno scorrendo un calendario trovai un San Mario al 19 di gennaio. La scoperta mi soddisfava perché finalmente avevo trovato scritto il mio nome. Ma fu un interesse solo mio e non certo condiviso dai miei.


Qualcuno accennò a un Marietto, ma non ebbe seguito, per mia fortuna.


Più avanti lessi che Mario non doveva intendersi il maschile di Maria, e fu una magra soddisfazione sul mio nome. Ebbi più fortuna quando lessi qualcosa circa la presunta origine del nome da una carica sacerdotale etrusca, maru, con possibile significato anche di uomo, o uomo forte.


Più avanti ancora, seppi che per secondo nome mi era stato dato quello di Franco. Questo può significare libero. Arrivai così da Mario Franco a pensare a uomo libero, e mi parve che mia mamma, sicuramente quella che mi aveva destinato Mario, fosse stata bene augurante. Ma avevo dubbi, su questa combinazione voluta da lei. Sicuramente un motivo ci doveva essere anche per Franco, come intuivo ci fosse legato a quel Mario Visentin.


A Vittorio Veneto il 19 gennaio si riuniscono quelli che portano il nome Mario, ma non ho mai partecipato a questo annuale incontro.


Il nome, come tutto il resto te lo scopri addosso, assieme a certe caratteristiche fisionomiche, e altro che assieme testimoniano da chi provieni, o la versione fino a te del bel miscuglio.


Potrei sentirmi un composto in provetta che qualcuno da sempre continua a aggiornare con aggiunte e squotimenti per la migliore composizione.


Così sono il composto Mario 19400604, oggi di 25.796 giorni.


Peccato dover aggiungere che quasi 25.800 giorni sono già un discreto numero. Io, indifferente al mio nome e a tutto il resto, avrei delle attese di resistere di largo respiro.


Almeno finché la "testa" non mi abbandona.


Buon Onomastico, Mario!


(Per quanto conta mi conviene ricordarmi da solo, intanto!)

domenica 9 gennaio 2011

Ottimista

L'Ottimista: "Amiamo  la vita, la famiglia, il mondo, il sole, le stelle. Siamo affascinati dalla grandezza e dalla varietà del nostro pianeta e dell’universo, siamo incuriositi dal suo vivere, i suoi misteri ci sfidano, ma ancora di più siamo innamorati dell’umanità, di tutte le persone, grandi o piccole, sane o malate, povere o ricche, tristi o allegre. Sappiamo che la vita porta gioie e dolori, sorrisi e lacrime, ma intendiamo viverla pienamente e appassionatamente, cercando verità, giustizia, bellezza, amore, condivisione, fraternità. Vogliamo raccontare le buone notizie e portare ovunque allegria e buon umore."
Un incontro che potrebbe risultare utile. Me lo ha portato la Befana.

sabato 1 gennaio 2011

2011

Avevo bisogno di un modello di pagina. Un modello che risultasse corretto e subito disponibile per raccogliere qualche riflessione da primo dell'anno 2011.
Ho trovato questo modello, quasi per caso.
Primo giorno dell'anno 2011 e, anche, del secondo decennio del terzo millennio. Insomma primo. E sarà subito sera, come qualsiasi altro giorno.
Effimera situazione valida comunque per 24 ore. Da un sorgere a un calare del sole, una delle unità di misura che siamo usi concepire.
A questo riguardo e nel mio caso con oggi ho raggiunto la quantità di 25.778 giorni dal mio apparire il 4 di giugno del 1940. Però!
Il tramonto del sole si sta già concludendo e così deve essere nel sistema che mi accoglie. Nel suo spazio ho realizzato questa pagina e in essa ho ripreso una foto del 29 dicembre scorso, rara giornata di sole. Il sole si è fatto desiderare in questo ultimo periodo. Tanta pioggia e anche freddo.
A 25.778 giorni non si fanno propositi e si consuma il presente, per ciò che viene concesso dall'esserci. E io sono, questo è certo, per questo momento. Ciò
che seguirà sarà naturalmente accettato, per cui non costituisce un programma, un desiderio, un'attesa.
Vivo!