venerdì 18 settembre 2009

Lucio Polo

Lucio Polo, dicono abbia fatto parecchia strada, ed è pura verità. A piedi, zaino in spalla e il cielo per cappello, ha camminato mezza Italia, vagabondando per le foreste svedesi, traversato la Spagna, un terzo di Germania, l'Irlanda del sud-ovest e le isole Aran. Tra una camminata e l'altra ha scritto ed è saltato da un lavoro all'altro – cameriere, erborista, giornalista free lance, venditore di sementi, pedagogista, addetto stampa, pubblico funzionario. Ma per lui, sempre la strada è stata ed è il luogo della vita, della libertà, dei pensieri trasvolanti come rondini tra le nuvole: della felicità insomma, e lo diverte il dubbio di essere stato concepito a mezza via, venendo la madre da Venezia e il babbo da Treviso. Per strada, mille anni fa, un gelato tra le mani di una fanciulla l'ha ammaliato, serrandolo in un sortilegio che è sia fonte dell'inesauribile sua gioia di essere, e di un certo modo di guardare alle cose della vita, sia fonte d'ispirazione per i suoi romanzi. Infatti, numerosi sono i romanzi da annoverare allo scrittore Lucio Polo, ambientati per lo più nei suoi luoghi natali, e nei luoghi scoperti lungo le sue ore di viaggio. Dopo "Week-end a Inisheer – tra Venezia e le Isole Aran all'interno di un matrimonio" edito da Nemo Editor, e di rientro da un viaggio a Lourdes, Lucio Polo, intervistato dallo scrittore Italo Facchinello, presenta al Caffè Letterario Adagio, sabato 05 settembre alle ore 18.30, il suo ultimo romanzo "A Venezia Pensione Calcina, camera 33" edito da IL LEGGIO.
Un romanzo che si sviluppa tra le vie di Venezia, attraverso le vicende familiari di Number One, analizzando via via la diatriba tra il mondo produttivo di un'acciaieria e il mondo della cultura, per concludersi nella Pensione Calcina camera 33.

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