martedì 23 febbraio 2010

Tempo e gioco

Giusta una settimana con oggi e il mese di febbraio 2010 sarà passato oltre. Quasi consumato un sesto del 2010. Non ho capito bene, ma forse essere ormai prossimo a compiere 70 anni comporta la sensazione che il passare del MIO tempo stia diventando TROPPO veloce. Vivendo la stagione degli impegni quasi inesistenti e comunque riguardanti solo me stesso, quasi un gioco rispetto al passato, ecco che la sensazione del tempo che fugge via si attenua nel gioco dell'essere occupato. Che sia per svago, o per lavoro, o per impegno personale e/o familiare, se presa come il proprio gioco, ogni attività assorbe l'attenzione, al punto da quasi annullare l'effetto del tempo che fugge. Insomma, conta il momento attuale, e non può che essere così, e il tempo, che rappresenta il passato, si sfuma come l'interesse per ogni fatto che è stato e, come tale, può essere solo ricordato, quanto basta, perché per fortuna ha preponderanza il gioco del presente. Ciò che faccio adesso, con pausa massima concessa all'attesa dei sapori del prossimo pasto. Un concetto di futuro quasi saggio. Il mio giocare non è poi tanto ozioso, se produco quanto qui si seguito.

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